giovedì 25 ottobre 2012

Non vale rispondere "merda"

Che cos'è
questa roba
che cos'è?

Una danza delle sfere,
una via lattea da bere,
un coro di pirati,
un'ode ai fuochi alati,
un tailleur in carriera,
una fiera
col calcinculo
e tutto il resto,
delle birre
fresche nel ruscello,
un budello
in un bordello
in un budello
di Parigi,
Re Luigi
e sette cani
che mordicchiano la luna,
una zebra
portafortuna
e una Nuer
a seno nudo.

Che cos'è
questa roba
che cos'è?

Una partita
a poker
coi dadi
tra sette evasi
senza nasi,
che annusano
gerani
senza vasi.

Che cos'è
questa roba
che cos'è?
Da dove salta
infuori?
Chi la spinge
a risalire
la laringe?
Chi ne ha
un qualche frutto?
Un fiore,
una bara,
un lutto,
un riflusso
gastrico
del terreno:
morti vomitati
sulla spiaggia
del Reno:
seicento,
meno un mento
che galleggia
sotto un ponte
e confonde
pescatori di frodo,
lucci gialli in brodo.

Ma da dove
viene fuori
questa puzza
di pensieri
andati a male,
questo fiore
senza notte,
questa botte
ubriaca
piena di mogli?

Che cos'è
questa roba
che accompagna
- salsa rubra -
i miei rognoni,
le mie trippe,
i miei polmoni
e i tuoi bla-bla
di Santippe?

Dove cresce
st'alberello
di sardine
senza spine
che boccheggiano
d'azoto:
nel guaito
d'un coyote?
Tra le piume
di Quetzalcoatl?

Sementa
assai bislacca,
certo ammacca
il common sense;
desinar
che non si trova
nei menù
delle common mense.

È una presa
di carbonio,
una resa
del soggetto,
un'attesa
senza aspetto,
il prefetto
più perfetto,
un negletto
cherubino
della langue,
della tongue,
della glotta…
la luce
sulle nuche
della gente
nella grotta.

Che cos'è?
Che cos'è?
Questa roba
che cos'è?

Rispondete,
per favore,
a questo povero
strumento,
al lamento
d'una tazza
paonazza
che trabocca
di the.



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dilla