Ho
visto ere
- zolle
di tempo-
scontrarsi,
vacillare...
Costellazioni
di fotogrammi
svanire
frantumandosi
in sabbia.
Continenti floridi
arenarsi
perduti
sul
fondo del pelago algoso.
Arcaici
eco
riverberano
dagli abissi:
nomi
d'attimi
di
cui s'è persa lingua.
Brigit Kahle, James Cook's auge
***
Il
Mondo è nuovo
costantemente nuovo,
ogni secondo:
i nostri occhi lo invecchiano
di ricordi
le nostre lingue
lo incidono
di vene, di rughe,
torturate dal male
che solo non si cura:
la
coscienza cristallina della fine
Coscienza
ch'è
altro
dall'odor di morte:
non fa guaire,
ma fa dar nomi
alle cose.
Germi di senso
- spifferi -
malanni
e brividi
sulla
pelle di Mama Grande.
Fritz Henle, Nieves
***
La
demente gravida,
assorbita
dal pasto ancestrale,
si
spulcia meticolosa;
Non
sa cosa significhi
"aspettare";
perciò
sa farlo
meglio
di chiunque altro.
La
terra è fertile
di
sangue sparso dal vento:
da
lì viene il neonato.
Conosce
il suo segreto,
per
questo lacrima,
disperata
forma,
e
dimentica...
Jan Saudek, Marie Nr.1
***
Accettarsi
esistenti
significa
scordarsi l'oblio,
alzarsi
per le scarpe.
E
dalla prima dimenticanza
sorge
l'ora della memoria,
ch'è
lutto;
Dalla
dimenticanza del lutto,
l'inafferrabile
impresa,
ch'è
vita.
E
dalla dimenticanza della vita,
l'orizzonte,
ch'è
speranza aperta,
gerarca
illuminato dell'inganno.
Kishin Shinoyama, Due nudi di schiena