Lui è
Predrék
l'omino
di gomma pane.
La
vita di Predrék
è
molto
molto
molto
triste.
Di
una tristezza abissale.
Quasi
quantica
megalitica
siderale.
Questo
perché Predrék
- non
si parla di parole
ma di
fatti -
per
mestiere
sai
che fa?
Ebbene
sì,
cancella
tratti.
Tratti
sottili,
tratti
imperfetti,
tratti
ritratti,
tratti
stentati,
tratti
abortiti,
tratti
accennati,
tratti
sfuggiti,
tratti
alienati
-
segmenti d'esistente
che
potevano...
e
invece niente.
Mani
morbide
umidicce
d'artista
d'architetto
d'arrivista
lo
rapiscon
nell'astuccio,
dal
suo letto
dirimpetto
al
tubetto
della
china
- la
boccia
di
notte buia
dove
dormono,
tra
sipari di seppia,
tutti
i possibili
segni,
tutti
i possibili
sogni
-
e lo
sputano
come
cingomma
-
masticato -
sopra
al foglio
maculato
a 4
zampe.
Ed
eccolo,
Predrék:
s'arrotola,
mattarello
che
distende
la
sua pasta
di
niente,
ed
elimina
(schiaccia-sassi
schiaccia-sefossi
schiaccia-puòdarsi)
cul-de-sac
di
matite,
secchi
rametti
di
grafite,
sbavature
assai
sgradite.
Solo
prevale
il
tratto finale:
rigido
bell'imbusto,
fortuito
grifo ibrido
schifidamente
saccente,
vivido,
presente,
guardia giurata
di una realtà
che è reale
solamente
in quanto ideale,
apparente.
Finito il lavoro sporco
la tenera mano d'orco
lo avvicina alle narici
e l'annusa come madeleine,
ricettacolo nostalgico
d'un pallido universo
di grigio ricordo antico,
perso.
Per ultimo,
Predrék,
l'omin di gomma pane,
vien riposto - sic -
con gesto parodistico
di virtuosismo cestistico
nella sua custodia
e - ZIP! -
abbandonato al suo pianto
di coccodrillo alligatore
suo malgrado malfattore
assassino di ottativi
possibili mondi girini.
E nella penombra astuccia,
tra gli sguardi appuntiti
dei pastelli risentiti,
Predrék vede
tutto quel rimosso
- come tatuaggio di fumo -
venargli la pelle d'avorio;
tutti quegli errori
- com'edera d'argento -
avvinghiargli le membra lattee;
tutto quei rimpianti
- come cancro grigio -
divorargli le carni.
E la sua pasta
un tempo candida
sempre più si smorfia
in un cosmo magmatico
squassato da supernove
e vortici ellittici,
pulviscolo di dolore.
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dilla