domenica 20 gennaio 2013

Mani in alto, Walter!

Si guardava le mani; la testa ottusa, immersa in un barile di latte e vesciche.
La voce danzava nella stanza come un fuoco di fosforo. Era una voce artificiale, croccava nelle orecchie come un fiocco d'avena.
"Mangiale", diceva.
"Mangiale Walter, sono buone".
Le immagini pulsavano dentro ai suoi occhi; immagini orfane, toppe senza giacche, pezze di senso. 
Quelle mani. Le mani, lì, davanti al suo naso, appendici giallastre, polpose e incredibilmente mobili; salsicce appese al camino e scosse da una costante brezza mistica. Erano sue mani? Erano...
Dio, che confusione alla testa. Minestra di nebbia.
La voce riprese a rosicchiargli il timpano, golosa come un tarlo: "Walter, non darti questo dispiacere. Te lo meriti, Walter, hai fatto bene. I Figli Incestuosi di Saturno sono contenti di come sta andando il tuo apprendistato. Mangiale..."
Si contorceva biascicando brani e sputi di preghiere insensate, i denti tanto serrati da far sanguinare le gengive.
E mentre la stanza veniva bombardata da un intermittente neon viola, il cassetto del comodino si aprì. Prima ne uscirono due rostri pelosi che si aggrapparono al bordo, poi una testa di corvo, curiosamente rasata sulla sommità, come quella di un frate.
"Sono io Walter... guardami..." - sospiro - "guardami Walter!"
Alzò il mento rigato di lacrime gelatinose.
"Non ti conosco, va via!... Per piacere..."
Fra' Corvo scosse la testa e guardò in alto, mentre il sarcasmo gli crepava il becco secondo una linea sbilenca. "Oh cielo! Via, non essere sciocco Walter, mangiale. Non mugolare, non serve a nulla. I rospi della Grande Nube di Magellano mugolano. Tu sei un rospo Walter?"
"Noooo!" sgocciolava "o" e muco dalla bocca aperta, disperato.
"E allora mangiati le mani, Walter"
"Non voglio!"
"Su, non fare il rospetto. Fin qua non hai sbagliato un colpo..."
"Ma perchéééé?"
"Perché... Perché... cos'è questa, quella roba che chiamate filosofia? Ha un sapore orrendo."
Con un balzo Fra' Corvo uscì dal cassetto e si mise a gironzolare sotto la luce beige dell'abatjour, seccato.
Sembrava Humphrey Bogart sotto ad un lampione in cerca dell'intuizione per risolvere un caso, o conquistare una pupa.
Walter, intanto, continuava a singhiozzare, rannicchiato su se stesso come un porcospino, e a battere la testa contro il tappeto persiano seguendo un ritmo cadenzato.
"Il fatto è che a noi, con tutto il rispetto, le mani umane ci fanno schifo. Sono una roba che non si può vedere: mollicce, senza peli sul palmo, morbide, rosa. Sembrano i calamari dell'alone galattico. Da brividi".
Walter era ormai immobile. Solo brevi convulsioni nervose e involontarie, ogni quattro-cinque secondi, gli percorrevano gli arti.
Fra' Corvo gli si fece vicino, scalò le sue spalle, e poi gli infilò il becco nell'orecchio.
"Walter, su, non ho tutta la notte: devo iniettare dei parassiti inguinali su Alpha Centauri. Non è esattamente una cosa divertente, te lo assicuro, per cui se riuscissimo a venirci incontro, mi alleggeriresti parecchio la giornata lavorativa. Facciamo così: se lo fai, in cambio, ti posso dare un intero blister di Belodin-125... i Figli Incestuosi di Saturno sanno essere molto generosi."
L'umano spalancò gli occhi. Venuzze rosse su sfondo lattiginoso. Le labbra vibravano incontrollate e lasciavano scivolare fuori ondate di bava.
"Un blister da venti?"
" Da venti"
Walter balzò in piedi, l'occhio folle e vitreo di una triglia appena pescata. Risucchiò la bava. Spiegò le stropicciature della camicia con entrambe le mani. Si schiarì la gola, poi parlò, con  tono solenne: "Il cielo sia sempre fulgido per i Figli Incestuosi di Saturno!"
"E con esso le stelle, Walter; e, con esso, le stelle..."

9.32 del mattino di Domenica 20-1-2013.
Introducendosi nella stanza numero 87 dell'albergo "Magellano" in Via della Bertinazza numero 27tris, la pattuglia fu accolta da uno sgradevole odore di marcio. La porta non recavansi segni di scasso e la finestra parevaci ben chiusa dall'interno.
Sul tappeto persiano insanguinato giaceva il corpo di Walter Pregadei, di anni 28, scomparso dall'abitazione che divideva con la compagna Elisa Contesso, di anni 26, il 12-1-2013. Le mani dell'uomo erano orrendamente mutilate. Nella sua bocca e tutto intorno al cadavere sono state trovate diverse falangi semi masticate. Per capire se, come ipotizziamo, le restanti siano state fagocitate, sarà necessaria l'autopsia. Probabilmente, si tratta di suicidio: la morte è sopraggiunta per dissanguamento.
Firmato, Tenente Patrizio Donati.



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dilla