D'Estate la tristezza
dovrebbe
assicurarla
la mutua.
S'è lusso d'Inverno
- e così è bene - ,
per gl'occhi sudati
è il solo modo
di non soccombere
alle pance bianche,
alle occhiaie incavate,
alle ascelle pezzate,
ai liquori zuccherati,
alle risate dei gabbiani.
Senza tristezza
mezza sopravvivenza.
la mutua.
S'è lusso d'Inverno
- e così è bene - ,
per gl'occhi sudati
è il solo modo
di non soccombere
alle pance bianche,
alle occhiaie incavate,
alle ascelle pezzate,
ai liquori zuccherati,
alle risate dei gabbiani.
Senza tristezza
mezza sopravvivenza.
Guardate le frutte
che a dispetto delle bucce
e dell'apparenza
decisamente
idiota
sanno bene
cosa fare
e
quando;
guardatele
lasciarsi cadere
molli
inerti
sui
terreni aspri
sui cementi cittadini,
osservatele spappolarsi
in
mezze giornate di sole,
marcire dal di dentro,
regalare
all'alea
il loro nudo seme,
ciò che più le preme.
Poi
contate
le grigliate
moltiplicarsi,
i fumi di
carne
salire in cielo
dai barbecue
come offerte votive
agli
dei miopi,
i vini versarsi
nell'erba,
mischiarsi
alle
larve
e al miele marcio
zuccherino
dei frutti
già
detti.
Raccogliete
con lo sguardo
le carcasse
sulle
strade,
gli hamburger
di tasso
che
sfrigolano
sull'asfalto.
L'aria è densa
di
cadaverina
e fruttosio,
il respiro buio
di tabacco
e atra
bile,
e tutto sembra
disgregarsi
e svanire
come un
vortice
di pulviscolo
o un secchio di sabbia
versato nel
cratere
del mare.
Ma mai nulla muore,
mai nulla
davvero:
arriva sempre
la risata gelida
d'Inverno
a
ghiacciar
la putrescenza,
a imbiancare
le righe
nei
campi,
a conservarci
più rigidi,
più stanchi.
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dilla