domenica 29 settembre 2013

Stercorario

Vorrei cavalcare un coleottero
fino dentro il culo
del cielo notturno
- lontano lontano -
e spalmare di sterco
la faccia della luna;
imbrattar quei bei crateri,
quelle valli polverose
e candide 
e lattee,
con focaccioni di merda
densa e pastosa,
pulirmi le mano
con la bandiera americana
e gioire villano,
gioire immondo,
di tutto quel pantano.
Nel bel mezzo 
dei vostri sogni
ingenui e sgargianti
sentirete un tonfo,
poi un tanfo
inconfondibile
e svegliandovi
e tappandovi il naso
udirete la mia risata
rimbalzare nell'atmosfera vespasiana
tra le crepe
degli infissi scrostati
delle vostre camere in affitto.
Fuori dai vetri
che separano il sonno
dai lampioni,
aldisopra dei palazzi
circonfusi di marron,
la luna come un neo
sul labbro della notte,
come una biglia di guano
scagliata nella via lattea,
come un cioccolatino di merda
in bocca al buio,
galleggerà odorosa,
sempre muta,
apparentemente immota
eppur orfana di pallor.



2 commenti:

dilla